L’antica strada maestra, quasi un decumano della città antica, percorreva il tracciato della via Briona attraversando piazza Mercato per poi raggiungere, con qualche scarto dalla linearità, la porta delle mura nei pressi del castello.

Nell’affrontare un progetto che coinvolge questa porzione urbana significa confrontarsi con un ambiente di alto valore storico-architettonico e con il ruolo di questo spazio nella vita della città: un’asse vitale, strutturante, l’arrivo da Milano e il prosieguo per le valli e i valichi, diventato poi parte urbana della strada napoleonica del Sempione che tanta parte ha avuto nella trasformazione di piazza Mercato.

Il progetto, senza alcun intento di riproposizione filologica di ambienti storici, particolari architettonici o “scorci urbani”, legati a qualsivoglia periodo storico, ha voluto evidenziare, con un linguaggio e delle scelte rispondenti alle necessità anche di rappresentazione della città odierna, l’assoluta importanza di questi segni come elementi chiarificatori ed ordinatori, «fatti urbani (che) sono una parte insopprimibile della città perché essi costituiscono la città…».(A.Rossi)

Si è voluto istituire una chiara gerarchia di rapporti fra l’asse principale, la piazza grande con la piazza piccola e il tessuto viario adiacente, senza traumatiche fratture. Il disegno della pavimentazione mette in risalto le caratteristiche morfogenetiche ed accentua la percezione della pendenza della piazza: sinuose linee tettoniche, sottile allusione e rimando ideale ai terrazzamenti del territorio circostante.