Il progetto parte dal riconoscimento del valore urbano della cortina edilizia e nella ristrutturazione dell’edificio sul Corso ricerca una migliore armonizzazione del fabbricato all’interno del prospetto urbano, ottenuta grazie sia alla sopraelevazione di un piano che nel riproporzionamento dell’impaginato di facciata, calibrando modernità e tradizione nell’utilizzo di materiali ed elementi dell’architettura locale.
L’intervento si estende poi in profondità nel lotto fino a collegarsi con la via Cantarana, come sequenza di spazi diversificati (due ali si staccano dal corpo principale a definire una piccola corte a cui segue un corpo allungato, una galleria che fronteggia un giardino, minuto e geometrico), aprendo l’intervento privato alla città, un percorso pubblico che dal Corso principale sfocia nel puntuale disegno di una piazzetta che vivifica una via secondaria che era un semplice luogo di transito.
Un piccolo intervento che ha l’ambizione di confrontarsi con il disegno della città storica e della sua prima espansione, in una logica di continuità e innovazione.

Per la sopraelevazione del corpo sul Corso Paolo Ferraris si è optato per proseguire la struttura muraria in pietra esistente con una muratura in laterizio e tetto in latero-cemento.
Le nuove strutture della parte interna sono a telaio in cemento armato, in parte accoppiato a profilati in acciaio; il tutto appoggia sul piano interrato delle autorimesse, completamente in calcestruzzo.