Architettonicamente il piano interrato è trattato come una sostruzione, un basamento dell’aula soprastante, mettendo in evidenza e riportando all’esterno le membrature nascoste (travi e pilastri prefabbricati), mediante lesene, costituite da normali pannelli di tamponamento prefabbricati, e modanature in c.a. gettato a vista.
Si è cercato in tal modo di conferire dignità architettonica a un piano che è  al di sotto del piano di campagna ma tuttavia ben visibile. E tale sostruzione, questo basamento, serve a creare il piano artificiale sul quale appoggiare la parte importante (visivamente e commercialmente) del complesso.
L’aula del piano terra è un semplice volume definito dalla tessitura dei blocchi di muratura in calcestruzzo splittato, che vuole rapportarsi alla forza espressiva dei muri in pietra a vista delle cascine; su questa si inseriscono le vetrine in risalto, una sorta di scrigno prezioso in legno lamellare.  Esprime il tentativo, la volontà dell’edificio di rapportarsi al contesto costruito, di darsi una veste meno industriale e più cittadina, un carattere più marcatamente urbano, di preziosità, di rappresentatività sulla via pubblica. Ma il disegno di questo rivestimento rimanda anche alla tradizione costruttiva nell’uso del legno: delle logge e capriate che inquadrano il triangolo del tetto delle cascine. Immagini dalla memoria rielaborata secondo nuove esigenze e nuovi modi d’uso per perpetrare una cultura comune e rappresentativa.

<<Il sistema costruttivo si fa descrivere attraverso la decorazione… che conferisce senso e carattere ai suoi elementi…>>

(A. Monestiroli)